lunedì 4 agosto 2014

“Van Halen, tutta la storia” di Ian Christe

Ho finito stanotte di leggere il libro di Ian Christe “Van Halen, tutta la storia” (tradotto da Stefania Renzetti e pubblicato da Tsunami Edizioni). 
Non posso certo dire che il libro mi abbia entusiasmato, certamente mi ha aperto uno stralcio su alcuni retroscena della complicatissima storia della band americana, sui suoi continui cambi di line-up e sulla personalità, certamente disfunzionale, di Eddie Van Halen.
Proprio il chitarrista è quello che esce peggio da tutta la narrazione, un ragazzo prodigio che cede sotto la pressione della fama e del talento (immenso) di cui è pervaso. Una persona fragile, un soggetto afflitto da dipendenze, soprattutto quella dall’alcol, che ha rischiato più volte di mandare tutto all’aria.
Nell’eterna diatriba tra quale sia stata la migliore voce al microfono della band, David Lee RothSammy Hagar (dimentichiamoci Gary Cherone, al quale viene comunque dedicata una sezione del libro), l’autore sembra riuscire a mantenersi abbastanza equilibrato, anche se si percepisce una certa propensione verso la formazione storica dei Van Halen rispetto a quella con il Red Rocker. L’imparzialità va però a farsi benedire nel capitolo “Bonus Track F - Van Hagar per negati” in cui, citiamo testualmente, il cappello introduttivo chiude così: «Ecco quindi, le canzoni menu brutte dei Van Hagar»…
Una nota a parte va fatta per la traduzione, la Renzetti è probabilmente una brava traduttrice ma, quasi certamente, non una musicista e, come ho imparato a mie spese facendo tradurre articoli, se una persona non conosce l’argomento di cui parla, per quanto sia bravo a tradurre, ci scapperanno alcuni strafalcioni. Così è anche in questo caso quando si parla più specificatamente di tecnica chitarristica (e in un libro sui Van Halen non potrebbe essere altrimenti) e di musica.

Insomma, quattro giorni di lettura mi hanno lasciato un’immagine un po’ triste di Eddie, qualche retroscena che non conoscevo e la voglia di saperne un po’ di più. 

Gualtiero 'BigG' Tronconi

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