Ma Jeff non era solo un elemento scenografico, quel ragazzino suonava in maniera incredibile e presto tutto il mondo della musica se ne accorse. Così le proposte iniziarono a fioccare e il giovane Jeff mise il suo talento al servizio di mostri sacri del pop, del rock e del jazz come: Paul McCartney, Dire Straits, Donald Fagen, Steely Dan, Rickie Lee Jones, Al Jarreau, George Benson, Joe Walsh, Joe Cocker, Stan Getz, Sérgio Mendes, Lee Ritenour, Barbra Streisand, Roger Waters, Diana Ross, Eric Clapton, Miles Davis, Bruce Springsteen, Elton John, David Gilmour e Michael Jackson. Proprio per quest’ultimo incise le parti di batteria per quattro brani presenti in “Thriller” e per “Heal The World” dall’album “Dangerous”.

Purtroppo la storia di Jeff non ebbe un lieto fine, il 5 agosto 1992 in circostanze non ancora molto chiare, Jeff morì all’Humana Hospital di LA, aveva solo trentotto anni. Ai suoi funerali parteciparono circa 1.500 persone, tutto il gotha della musica mondiale e moltissimi amici e fan.
«Era un diciassettenne che non parlava e non si comportava come un ragazzo e suonava come un dio»
David Hungate (bassista dei Toto)
«È stato uno dei migliori batteristi al mondo. Un vero creatore di groove. Era così potente»
Eddie Van Halen
«È stato un batterista così grande e trasmetteva tutta la sua personalità nel suo modo di suonare. Ha davvero cambiato il mio modo di approcciarmi alla batteria”
Donald Fagen (Steely Dan)
Gualtiero 'BigG' Tronconi
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