mercoledì 13 agosto 2014

Un chitarrista, una chitarra

Les Paul
Onestamente mi sento un po’ a disagio a scrivere di Les Paul dopo aver pubblicato, un paio di giorni fa un post su Leo Fender.
Spiego, velocemente, una cosa per chi non fosse un chitarrista: o sei ‘Gibsoniano’ o sei ‘Fenderista’! Come la dicotomia fotografica tra Nikon e Canon, come Milan o Inter, Torino o Juve e via dicendo. Sono pochissimi i musicisti che  hanno alternato le due marche nella loro carriera, uno è Ritchie Blackmore, fedele alla Gibson ES335 finché non passò alla Fender Stratocaster. Un altro è Eric Clapton, che della Gibson Les Paul, appunto, si può dire che sia stato il padrino e il primo sponsor, per poi diventare paladino della Strato.
Io sono per la Gibson, pur possedendo e suonando anche una Fender… Comunque, per essere super partes, ho scritto in ritardo di Leo e scrivo, sempre in ritardo di un giorno, anche di Les essendo stato ieri l'anniversario della sua morte, il 12 agosto 2009.
Il modello più famoso della Gibson, e l’archetipo della chitarra rock per molti, è la Les Paul (in tutte le sue mille incarnazioni). Il nome, entrato ormai nel linguaggio comune, era in realtà quello di un virtuoso della chitarra country, il sig. Lester ‘Les’ William Polfuss (poi diventato Paul), che fu chiamato dalla prestigiosa azienda di chitarre e mandolini per aiutarli nella realizzazione di una chitarra elettrica che potesse competere con i nuovi concorrenti, tipo Fender.
La Gibson Les Paul 1952 Tribute
La Gibson Les Paul uscì nel 1952 ma fece molta fatica a imporsi sul mercato, era uno strumento molto costoso e pesante (caratteristiche che permarranno fino ai giorni d’oggi) e forse un po’ troppo poco ‘moderno’ per i nuovi rocker. A farla diventare un oggetto dei desideri fu proprio il suono creato da Eric Clapton per l'album con John Mayal “Blues Breakers with Eric Clapton” (1966) frutto della magica accoppiata: Les Paul Standard del 1960 e un nuovissimo amplificatore Marshall (altra fondamentale invenzione del periodo).
Dopo l’uscita dell’album la Gibson dovette riprendere la produzione del modello, che si era interrotta nel 1961, per far fronte alle richieste dei chitarristi, professionisti e non, che vogliono il suono di Clapton.
Tra gli estimatori, passati e presenti del lavoro di Les Paul troviamo: Jimmy Page (Led Zeppelin), Slash , Joe Perry (Aerosmith), Zakk Wylde (Black Label Society, ex Ozzy Osbourne), James Dean Bradfield (Manic Street Preachers), Franco Mussida (Premiata Forneria Marconi), Steve Hackett (ex Genesis), Richie Sambora (Bon Jovi), Ace Frehley e Tommy Thayer (ex e attuale chitarrista dei Kiss), Neil Young, Steve Jones (Sex Pistols), Bob Marley, Duane Allman, The Edge, Robert Fripp, Gary Moore, Mark Knopfler (Dire Straits), Alex Lifeson (Rush) e Joe Bonamassa.
Oltre a questa mitica chitarra, come se non bastasse, Mr. Les Paul ha anche inventato un sistema di registrazione multitraccia e alcuni effetti per chitarra come il delay.
Come unica macchia nella sua carriera resta solo il rifiuto di apporre il proprio nome su un progetto della Gibson indirizzato al pubblico più giovane e con meno soldi in tasca, a Les quella nuova chitarra proprio non piaceva, con quelle forme così strane e appuntite. La chitarra venne così messa in vendita con il semplice nome di Solid Guitar, poi contratto in Gibson SG

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