martedì 12 agosto 2014

Sognando una chitarra rossa

Lo zio Kingsley suonava l’armonica e il piano e Mark passava ore ad ascoltare il suo boogie-woogie sognando di imbracciare una Stratocaster rossa, per essere precisi Fiesta Red, come quella di Hank Marvin, mitico chitarrista degli Shadows.
Purtroppo la Fender costava un capitale, così Louisa Mary e Erwin Knoplfler comprarono al figliolo una più modesta Höfner Super Solid. Felice come una Pasqua, il giovane Mark passò gli anni successivi ad ascoltare Elvis Presley, Chet Atkins, B.B. King, Django Renhardt e James Burton, studiandone la musica e la tecnica, arrivando anche a esibirsi in televisione con una la compagna di classe Sue Hercombe.
Passano gli anni e Mark intraprende gli studi di giornalismo, poi li lascia per fare il reporter al Youkshire Evening Post, per poi tornare a studiare è laurearsi all’Università di Leeds. Proprio in questo periodo Knopfler incide il suo primo demo con brani originali, con lui ci sono Steve Philips alla chitarra ritmica, Dave Johnson al basso e Praul Granger alle percussioni.
Trasferitosi a Londra, Mark inizia a suonare con i Brewes Droop e, proprio in una serata con la band, il chitarrista rivoluziona il suo stile musicale. Si trovavano tutti assieme e volevano suonare qualcosa ma l’unica chitarra a disposizione era una vecchia acustica mal messe, tanto che per riuscire a cavarne qualche nota Mark fu costretto ad abbandonare il plettro e suonarla in finger picking, «Quello è stato il momento in cui ho trovato la mia ‘voce’ sulla chitarra» ricorda Mark.
Intanto, per mantenersi Knopfler inizia ad insegnare come assistente al Loughton College, continuando però a suonare la sera nei pub con il suo gruppo, i Café Racers. Un paio di anni dopo al gruppo di uniscono il fratello di Mark, David e un suo amico, John Illsley.
Da lì a poco la band cambierà il nome in Dire Straits e conquisterà il mondo con alla voce e alla chitarra, una bellissima Fender Stratocaster Fiesta Red, Mark Knopfler.

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