venerdì 15 agosto 2014

An Aquarian Exposition

Il 15 agosto del 1969 iniziava il più grande evento musicale della storia, il Woodstock Festival.
Della sua importanza, nel bene e nel male, si è scritto è parlato ovunque e non vogliamo desiarvi con ulteriori cronache, ci piacerebbe solo riportare le parole di un po’ di personaggi presenti all’evento e ricordare chi calco le assi di quel palco.

Venerdì, 15 agosto

Richie Havens                 5:07 pm – 7:00 pm
Swami Satchidananda 7:10 pm – 7:20 pm
Sweetwater                 7:30 pm – 8:10 pm
Bert Sommer                 8:20 pm – 9:15 pm
Tim Hardin                 9:20 pm – 9:45 pm
Ravi Shankar                10:00 pm – 10:35 pm
Melanie                        10:50 pm – 11:20 pm
Arlo Guthrie                11:55 pm – 12:25 am
Joan Baez                12:55 am – 2:00 am

«Quando ho suonato a Woodstock... Non dimenticherò mai quel momento, guardando centinaia di migliaia di persone, il mare di umanità, tutte quelle persone unite in un modo così unico.  Mi ha toccato in un modo che non dimenticherò mai».
Edgar Winter 

«Descrivere Woodstock come il 'big bang', penso che sia corretto , perché la cosa importante non è quante persone ci fossero o che si suono un sacco di musica davvero meravigliosa».
David Crosby 

«Woodstock era sia una protesta pacifica che una celebrazione globale».
Richie Havens 

«Woodstock è così famoso perché questo paese è così incentrato sulla quantità. È stato grande. Mezzo milione di persone non significano necessariamente che qualcosa sia anche buono. Significa solo che è grande».
Grace Slick 

«Ciò che è accaduto è sono andato a Woodstock come uno  del pubblico. Non mi sono presentato lì con un road manager e un paio di chitarre. Mi presentai con un cambio di vestiti e uno spazzolino da denti».
John Sebastian 

«Ero ammirato da tutti questi hippie, ed è stato meraviglioso suonare a Monterey e a Woodstock, esibendomi per mezzo milione di persone».
Ravi Shankar 

«Ero a Woodstock. Nel fango».
Louis Gossett Jr 

«Woodstock era l'antitesi di ciò in cui l'industria musicale si trasformò in seguito. E se qualcuno cerca di legare un altro festival di Woodstock a uno sponsor antipatico, sarò lì a protestare di nuovo».
Michael Wadleigh 

«È il momento che non dimenticherò mai finché vivrò: a un quarto di miglio di distanza nel buio, sul bordo di questa conca naturale, c'era un ragazzo che sventolava il suo accendino acceso, e nella notte sento, "Non  ti preoccupare John. Siamo con voi ". Ho suonato per il resto dello show solo per quel ragazzo».
John Fogerty

«Si tratta dei più silenziosi e più ben educati 300.000 ragazzi riuniti in un solo posto che si possano immaginare. Non ci sono stati scontri o episodi di violenza di qualsiasi tipo».
Michael Lang

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