giovedì 21 agosto 2014

In ricordo di Joe Strummer (21/8/1952 - 22/12/2002)

Nasceva il 21 agosto di sessantadue anni fa il cantante, chitarrista e libero pensatore Joe Strummer (The 101ers, The Clash, The Latino Rockabilly War, The Pogues, The Mescaleros). Per ricordarlo ho pensato di estrapolare un pensiero sui Clash espresso da Pete Townshend (The Who) alcuni anni fa. Eccolo:
«Il lavoro dei Clash echeggiva in qualche modo ciò che gli Who avevano fatto negli anni Sessanta traendo spunto da quello che accadeva tutto intorno. Mi riferisco a quell'atmosfera di malcontento, frustrazione, disaffezione diffusa nel dopoguerra cioè il senso profondo e inguaribile di depressione o rabbia causati dal fallimento delle riforme riguardanti l'assistenza sanitaria e il sussidio di disoccupazione istituite nell'immediato dopoguerra. Quelle riforme furono un'idea del movimento laburista che non si oppose quando ci fu un inevitabile e sbalorditivo aumento delle tasse. Era inevitabile che dei giovani istruiti, colti e consapevoli come i Clash si sentissero costretti a voltare le spalle sia alla destra che alla sinistra, dando l'impressione di essere anarchici. I Clash erano dei poeti. In quanto artisti che lavoravano nel campo della musica pop rock erano completamente liberi di esprimere e riflettere il loro disagio nei confronti del mondo che li circondava. E soprattutto avevano il coraggio di esplicitare un profondo rammarico perché le band che li avevano preceduti – inclusi gli Who – non erano state abbastanza militanti».
(Pete Towshendbrano estratto da “The Clash – Death or Glory” di Pat GilbertFazi Editore 2006)
A seguire, 
potrete trovare il link a un'interessante intervista che Joe Strummer rilasciò nel 1999. 
L'intervista è stata ripubblicata integralmente dallo scrittore piemontese Giuseppe Culicchia all'interno del proprio sito.


Maurizio Principato

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