martedì 29 luglio 2014

Philip Sayce - "Influence"

Philip Sayce è nato in Canada e cresciuto a suon di Jimi Hendrix, Stevie Ray Vaughan, Mark Knopfler ed Eric Clapton. Proprio un concerto di Slowhand a Toronto lo 'illumina sulla via del blues', Philip ricorda: «La sua versione così groovy di “Crossroads” ha avuto un impatto enorme su di me gettando le basi per la mia musica. Clapton faceva qualcosa di diverso da tutti i giovani chitarristi, lui metteva a nudo il suo cuore sul palco».
Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata un po' e Philip è anche riuscito a realizzare uno dei sogni di ogni giovane chitarrista, salire sul palco con il suo idolo, quando Clapton lo ha invitato a suonare al suo “Crossroads Festival” al Madison Square Garden di NYC, nel 2013.
Photo by Austin Hargrave
A settembre uscirà il nuovo album di Sayce, “Influence”, l'ho ascoltato e mi ha fatto letteralmente girare la testa.
L’album si apre con “Tom Devil”, un brano inciso da Ed Lewis & Prisoners in “Southern Journey, Vol. 5: Bad Man Ballads”, una delle raccolte di folk music americana realizzate da Alan Lomax. Philip riprende l’andamento incalzante e quasi ipnotico del cantato originale e lo porta dalle strade ferrate, a cui lavoravano i detenuti agli inizi del secolo, per portarlo nei psichedelici anni Settanta.
Il resto si dipana sul filo tra rock (“Light Em Up”), blues (“Triumph”), funk (“Out Of My Mind”) e psichedelia, tutti ingredienti dosati in maniera impeccabile, da finissimo gourmet musicale.
Insomma, il disco è entrato nella mia macchina una settimana fa, non credo che ne uscirà molto presto.

Gualtiero 'BigG' Tronconi

Se ti piace questo disco ascolta anche:
Crosstown Traffic” – Jimi Hendrix
Don't Let Your Chance Go By” - Jeff Healey
Pride And Joy” - Stevie Ray Vaughan

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